“Arrivederci Agnes”, il corto dell’esordiente regista Manuela Filomena

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Ariano Irpino (Av) –  “La musica, ed il jazz, in particolare, mi ha insegnato l’arte dell’improvvisazione. Che non è uno slancio di pancia, ma la capacità di cogliere il tuo momento nella vita quando ti si presenta”. Queste le prime parole della giovane regista esordiente, Manuela Filomena, in occasione della proiezione del suo ultimo lavoro, il cortometraggioArrivederci Agnes”, presentato il 31 luglio all’interno della rassegna “AIF – Ariano International Filmfestival”, presso l’Auditorium Comunale di Ariano Irpino.

Appena conclusa l’attesissima Masterclass tenutasi a Maratea lo scorso 26 luglio con la star hollywoodiana John Landis (regista di capolavori come “Un lupo mannaro americano a Londra” e “The Blues Brother”) in occasione de “Le giornate del cinema lucano – Premio internazionale Basilicata”, Manuela Filomena è subito tornata nella sua città natale, Ariano Irpino, appunto. E proprio qui, tra le colline verdi e gialle dell’Irpinia, ha assistito emozionata e soddisfatta alla proiezione del suo cortometraggio assieme ai due attori protagonisti, Giuseppe Granata e Olga Porcaro, al coprotagonista Luigi Pietrolà e al musicista Andrea Chiodetti, che ha curato la colonna sonora.

La storia racconta, nel brevissimo tempo concesso ad un cortometraggio, del tentativo di Enzo, interpretato in maniera impeccabile da Giuseppe Granata, di regalare una giornata speciale alla donna amata, l’affascinante Olga Porcaro nei panni, appunto, della giovane Agnes, a cui fa riferimento il titolo del corto. Il ragazzo, con un atto di improvvisa follia, decide di rubare uno scuolabus in sosta in un giorno festivo per portare la sua innamorata, che lavora in una farmacia del paese, a vedere il mare.

Un corto in cui il mare, però, resta un elemento evocato, meta del viaggio, certo, ma mai raggiunto, perché, come spiega la giovane regista, “a volte la destinazione è proprio il viaggio”. A svelarci questo sottile significato è una voce fuori campo, quella di Luigi Pietrolà, nei panni di un commissario di polizia che fa di tanto in tanto capolino nella sequenza narrativa per rimproverare Enzo del suo folle gesto. Una voce aspra e rancorosa che si scioglie, però, alla fine, in un secco “fuori di qui”, forse a rappresentare una resa da parte di un mondo fitto di regole e divieti di fronte a quelle genuine e spontanee leggerezze dell’animo umano.

Questo corto è nato un po’ per caso”, racconta Manuela Filomena. “Al termine del Master in Cinema e Televisione, che ho seguito lo scorso anno all’Università Suor Orsola Benincasa, il docente di regia, il regista documentarista Gianfranco Pannone, ci ha chiesto di pensare ad un’idea che potesse raccontare il mare. Io avevo sulla scrivania un libro di Wynton Marsalis che parlava del jazz e dell’arte di improvvisare. Un libro che mi ha insegnato l’importanza di saper ascoltare per capire quando intervenire. Da lì, pian piano si sono delineati alla mia mente questi due personaggi, diversi e un po’ folli al tempo stesso”.

Emozione, soddisfazione e voglia di migliorare, questi i sentimenti espressi da Manuela Filomena e dipinti sul volto dei tre attori, anche loro esordienti ma di grande talento, al termine della proiezione.

“Credo che lo studio mi abbia dato una grande possibilità”, spiega la giovane regista a chi le chiede quale sia la chiave di maggior successo che ogni esordiente dovrebbe possedere. “Grazie allo studio ho viaggiato tantissimo, ho conosciuto persone fantastiche. Continuo a studiare e credo che continuerò fino alla fine. E’ vero, dall’esterno sembra un processo interminabile, ma mi dà una possibilità di scoperta indescrivibile. E mi rendo conto che ci sono piccoli, giovanissimi, che non hanno la stessa fortuna. Per questo ho deciso di sostenere un progetto che promuove la stampa di magliette ecosostenibili con una scritta che è un po’ uno slogan di pensiero: voglio vivere in un mondo in cui tutti i bambini possano andare a scuola”.

E a proposito della sua ultima esperienza formativa con il regista americano John Landis, aggiunge: “E’ stato un incontro bellissimo, uno di quegli incontri che ti formano, che ti danno la certezza che quello che stai facendo lo stai facendo bene”.

 

Fonte: Anteprima24 | Autore: Annarita Santabarbara

 

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