Da Ottopagine.net – Per le ufitane va in archivio una splendida esperienza. La formazione femminile Under 16 traccia un bilancio dopo il memorial Vihar: il successo non è arrivato ma tutto lascia presagire ad un futuro davvero roseo.
Ariano Irpino – Un’esperienza. Quella di Budapest non doveva essere più che una costruttiva parentesi per la formazione Under 16 femminile del Gsa Ariano. Che, invece, è rientrata in Irpinia, dopo aver preso parte alla quindicesima edizione del torneo in memoria di “Levente Vihar”, con un bagaglio interessante dal punto di vista culturale; pregnante sotto il profilo umano; davvero ricco per quanto concerne l’aspetto tecnico.
Alla vigilia della manifestazione, le ragazze e lo staff ufitano sapevano di apprestarsi ad affrontare un torneo di alto livello, ma, sul campo, si è potuto constatare che i valori e le potenzialità delle squadre iscritte erano addirittura più importanti rispetto a quelli preventivati. La grandissima qualità delle avversarie non ha comunque demoralizzato le atlete biancorosse. La coach, Grazia Filomena, ha saputo tranquillizzare il gruppo, che è riuscito ad esprimersi al meglio delle possibilità seppur al cospetto di rappresentative che hanno espresso una fisicità e una qualità di gioco riscontrabile nella nostra serie C di alta classifica. Al via della manifestazione, le pallavoliste del Tricolle hanno sofferto la tensione, pagando lo scotto dell’esordio.
Ma, nel prosieguo, la squadra si è ritrovata alla grande, ben figurando in ogni match. Il rendimento di capitan Del Grosso e compagne è stato un crescendo. E così, il Gsa ha retto con personalità anche il confronto con il Satu Mare (tra le cui fila militano cinque giocatrici della Nazionale rumena di categoria ndr), che si è aggiudicato, meritatamente, il torneo. Per le atlete del Gsa Ariano, l’opportunità di confronto internazionale si è rivelata, infine, gratificante. Perché, nonostante non sia maturato nessun successo, le tenaci e volenterose biancorosse si sono fatte apprezzare e notare per tecnica ed agonismo: qualità che non sono sfuggite alle avversarie, che hanno voluto invitare il Gsa Ariano a una nuova kermesse internazionale, in Romania.
D’altronde, non va dimenticato che il gruppo sceso in campo in Ungheria era il più “giovane” del torneo, con diverse atlete nate nel 1999 e 2000, che, inevitabilmente, hanno necessità di maturare una maggiore esperienza per potersi confrontare, alla pari, con formazioni ben più navigate; che competono ai massimi livelli della categoria nei loro paesi. Il bilancio finale è, perciò, fortemente incoraggiante. Il “Levente Vihar” non è altro che il punto di partenza verso nuove avventure oltre confine, che, c’è da scommetterci, faranno da cornice a futuri successi: arriveranno puntuali se la voglia di allenarsi e la passione continueranno a caratterizzare la quotidianità delle promesse arianesi.
Articolo di Marco Festa | Fonte: Ottopagine.net